Nel corso del 2009 si sono registrati più di due milioni e 966 mila lavoratori non regolari, occupati, nella maggior parte dei casi, come dipendenti: un numero in costante aumento rispetto all’anno precedente. Nel 2008 il valore aggiunto che è derivato dalla produzione nell’area del sommerso economico è stato pari ad un importo compreso tra 255 e 275 miliardi di euro.
E’ quanto comunicato dall’Istat, che ha poi anche sottolineato come il peso dell’economia sommersa oscilli tra un minimo del 16,3% e il 17,5% del Pil.
Nel corso degli anni che intercorrono tra il 2000 e il 2008, l’importo che rappresenta il valore aggiunto sommerso ha attraversato una fase di flessione, anche se è sempre rimasto contraddistinto da un’altalena di valori.
Ci sono diverse maniere tramite le quali gli operatori economici riescono a mettere in atto comportamenti fraudolenti che terminano con l’evasione fiscale e contributiva.
In primis, il lavoro non regolare: una situazione che, per l’Istat, è fortemente legata al mancato versamento dei contributi sociali.
Inoltre, vi è anche la sottodichiarazione del fatturato e il conseguente rigonfiamento dei costi avuti nel corso della fase di produzione del reddito.