Nel nostro paese le persone senza occupazione e che non fanno niente per cercarla sono circa 15 milioni.
Le donne fanno parte della porzione più importante degli inattivi, con una percentuale intorno al 65%, ma la recessione cominciata nel secondo trimestre di due anni fa, ha avuto un effetto altamente negativo anche sulla “fetta” negativa.
I maschi che occupano la fascia di età che va da 25 a 49 anni, non cercano un’occupazione, perché una forte convinzione che non ci siano posti disponibili per loro.
Per quanto riguarda le donne, sempre nella stessa fascia centrale di età, l’inattività è dovuta, per circa il 45,7%, allo svolgimento di attività domestiche, relative alla cura di familiari, figli o disabili.
Invece, l’industria alimentare italiana, per merito del suo carattere anticiclico, ha ridotto gli effetti negativi della recessione che nel 2009 ha dato un pesante colpo al sistema produttivo italiano.
Le statistiche che si riferiscono ai primi mesi del 2010, ci rivelano una leggera ripresa guidata dall’export.