L’Istat ha rivelato che il prodotto interno lordo italiano è aumentato dell’ 1,1 per cento nel 2010, anno che – rammenta l’Istituto Nazionale di Statistica – ha avuto una giornata lavorativa in più rispetto al 2009.
L’Istat ha inoltre comunicato che la crescita acquisita per il 2011 e’ pari allo 0,3 per cento. Il 2010 manifesta dunque un cambio di marcia, considerando che il 2009 era stato segnato da una contrazione dell’economia del 5,1 per cento. Tuttavia la ripresa del Bel Paese viaggia tuttora a ritmi più lenti rispetto a quelli di vari Paesi europei, come ad esempio Germania (+3,6) e Francia.
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha affermato che c’è da essere “contenti”, ma anche che si deve “fare di più”, aggiungendo poi che ad aprile verrà presentato “il piano per la crescita, tenendo conto che il problema dell’Italia è quello del Sud“: “più cresci e meglio è” – ha rimarcato il ministro – “e noi contiamo di raggiungere obiettivi più ambiziosi“.
Il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, ha dichiarato che il dato è “abbastanza in linea con le attese” e ha puntualizzato che “chiudere il quarto trimestre positivamente non era facile dopo il calo della produzione industriale ma l’agricoltura ed i servizi hanno sostenuto la crescita”.
Insomma quell’1,1% è da ritenersi “in linea con le previsioni” e va visto come un “risultato importante dopo due anni molto difficili”, anche se il suo essere “al di sotto di quanto hanno fatto altri Paesi europei” significa che “la strada è lunga per tornare ai livelli ante crisi”. Per ritornare a questi ultimi – ha precisato Giovannini – quel che occorre sono “numerosi trimestri, nella migliore delle ipotesi, ma secondo altri servirà qualche anno”: peraltro con “una crescita dell’1% non puo’ certo migliorare l’occupazione”.