Quello dell’energia è un tema sempre attuale. Ebbene, il decreto legislativo (in attuazione della direttiva europea 2009/28/CE) sull’energia verde potrebbe porre rilevanti limitazioni in materia di energia pulita?
Le associazioni ambientaliste (Legambiente, Wwf Italia, Greenpeace) e le aziende delle energie rinnovabili (Assosolare, Aper, Asso Energie Future) hanno protestato contro il taglio degli incentivi una volta raggiunti gli 8 mila megawatt totali di potenza installata previsti per il 2020.
Massimo Sapienza, presidente di Asso Energie Future, ha dichiarato che “il tetto incentivabile massimo di 8 mila megawatt totali per il fotovoltaico trasmette l’idea che le rinnovabili siano una malattia da limitare più che un’opportunità da sfruttare al meglio”.
Gianni Chianetta, presidente di Assosolare, ha sottolineato che “se il decreto fosse approvato in questi termini segnerebbe la fine del fotovoltaico” e si è augurato che “il governo abbia modo di rivedere la sua posizione, anche per non compromettere uno dei pochi settori in controtendenza nell’economia italiana e migliaia di posti di lavoro“.
Infine Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente ha affermato che “il governo vuole bloccare l’eolico, il solare e le biomasse per dare spazio al nucleare“. “Dopo due mesi di audizioni e confronti in Parlamento” – si è interrogata Muroni – “con l’approvazione di risoluzioni da parte di Camera e Senato che proponevano correttivi al primo testo presentato dal governo, perché approvare un testo che non tiene in alcun conto queste proposte?”.