Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha dichiarato che “nel breve periodo ci sono segni di una pressione per la crescita dell’inflazione, soprattutto a causa delle quotazioni dell’energia e delle commodity“.
Trichet ha quindi sottolineato che “sul medio-lungo periodo i prezzi al consumo dovrebbero rimanere sotto, o vicini, al 2 per cento”, rimarcando poi che “non è certo, ma è possibile un aumento dei tassi d’interesse il mese prossimo”.
Trichet ha precisato che “sarebbe comunque sbagliato interpretare le mie parole come l’inizio di una serie di aumenti del costo del denaro“, aggiungendo che “siamo in una posizione di forte vigilanza” circa l’inflazione e – quanto ai tassi – che “la decisione sarà presa al prossimo consiglio direttivo” della Bce (Francoforte, 6 e 7 aprile).
In merito all’eventuale rialzo dei tassi il numero uno dell’Eurotower ha chiarito che “non è corretto pensare che potremmo aumentare il tasso di riferimento di 50 punti base già dal mese prossimo” e che comunque è una “decisione che spetta al Consiglio“.
Il presidente della Banca centrale europea ha inoltre puntualizzato che “la Commissione Europea non ha fatto abbastanza” sulla Governance: “i Governi hanno indebolito la posizione della Commissione” e pertanto occorre “che il Parlamento europeo aiuti l’Europa a trarre una lezione dalla crisi per favorire un sistema di Governance migliore”. Trichet ha infine specificato che è necessario avere “una maggiore automaticità delle sanzioni contro i paesi con eccesso di deficit e debito”.