Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha dichiarato che “gli imprenditori italiani ci sono, non hanno perso la voglia di fare impresa” e a dimostrarlo ci sono “i numeri dell’export“, i quali rivelano che “siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa”.
Le aziende italiane però, soprattutto le piccole, “si sentono un po’ sole nella competizione globale sempre più dura” e avvertono “il gap enorme che ha il paese su energia, fisco, ben 20 punti più della Germania, burocrazia“, tutte questioni “che dobbiamo risolvere in modo serio e determinato, per raggiungere una crescita di pil almeno del 2 per cento”.
Marcegaglia ha poi aggiunto che “la nostra capacità di creare prodotti belli e di qualità è il modo migliore per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, un grande valore della nostra storia”. Serve poi – ha sottolineato la numero uno di viale dell’Astronomia – “un programma di riforme, con pochi punti, indicando i tempi entro cui realizzarle” ed è la Ue a indicare la strada da seguire (migliorare la situazione dei conti pubblici,crescita).
Marcegaglia ha invitato quindi ad approvare subito “un pacchetto di misure che semplificano appalti, edilizia, vincoli paesaggistici e potrebbero rendere più rapidi gli investimenti“. Occorre inoltre diminuire le tasse su imprese e lavoratori “agendo, con attenzione, sulle aliquote Iva e rendite finanziarie” e anche investire in ricerca e innovazione, poichè “la nostra percentuale è la più bassa d’Europa, l’1,5%, mentre altri paesi sono al 3%”: sull’innovazione quindi “siamo indietro” ed è fondamentale “fare passi avanti su questo argomento”.
Quanto al mercato del lavoro, la presidente degli industriali ha puntualizzato che “con la riforma del 2009 sì è avviato un processo di riforma, spostando il peso sul secondo livello” e va ben definito “chi rappresenta chi ed avere l’esigibilità degli accordi”.
