Janez Potocnik, commissario europeo all’Ambiente, ha dichiarato che è necessario “cambiare il modo di vivere, di produrre, di consumare: quando parliamo di green economy, significa che dobbiamo usare le nostre risorse in modo più intelligente, più efficiente“.
Infatti “le risorse del mondo sono limitate e l’Europa dipende dalle importazioni“: è quindi “una questione non solamente ambientale“, bensì “un tema essenziale per la competitività del sistema-Europa”. Potocnik ha aggiunto che “l’incidente atomico in Giappone porterà a un ripensamento degli indirizzi nucleari, ma sarà una scelta di ogni paese”: sono stati resi “più severi gli standard di sicurezza“, ma l’incidente di Fukushima “impone di rafforzare il contributo delle fonti rinnovabili di energia per compensare la riduzione prevedibile del nucleare”.
Il commissario Ue per l’Ambiente, parlando di energia pulita, ha poi sottolineato che “il sostegno al settore deve essere prevedibile e a lungo termine: consumatori, investitori e produttori devono sapere quale evoluzione ci sarà”. Occorre quindi avere un progetto e, allo stesso modo, “anche sui rifiuti ci dev’essere un’idea di fondo”.
Potocnik ha dunque puntualizzato che sarebbe opportuno vedere i rifiuti “come risorsa, come una parte della risposta all’uso efficiente delle risorse e alla mancanza di materie prime a basso costo”. Pertanto “la nuova direttiva quadro che i paesi stanno recependo chiede che ogni stato membro tratti i rifiuti secondo una gerarchia ben precisa: bisogna considerare che “il miglior rifiuto è quello non prodotto, poi viene il riutilizzo e in terza posizione il riciclo; se poi non c’è alternativa, l’incenerimento per produrre energia“. La discarica è così “l’ultima soluzione quando non ci sono alternative”.
