Turismo accessibile, per una nuova cultura dell’ospitalità

In merito a una risoluzione della World Tourism Organization sul turismo accessibile, Matteo Marzotto, presidente dell’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) ha dichiarato che si sta “perdendo una grande occasione, in tutti i sensi”.

Infatti “il nostro è un Paese a fortissima vocazione turistica ed è naturalmente una delle possibili mete per gli oltre 65 milioni di europei, 4 dei quali solo in Italia, con disabilità“.

Peraltro – ha precisato Marzotto – “non dobbiamo pensare solo a disabilità legate alla mobilità, ma anche a quelle mentali e a quelle meno evidenti, ma assai diffuse, come le allergie alimentari e sensoriali, che possono essere fortemente limitanti nel viaggiare: le persone disabili inoltre viaggiano spesso in compagnia di amici o parenti e, tecnicamente, se li consideriamo turisti, applichiamo un moltiplicatore pari a 2,8″.

È quindi “evidente che si tratta di una grande opportunità economica per le strutture ricettive del nostro Paese”, ma anche di “una battaglia di civiltà, che per uno stato che vuole definirsi davvero moderno dovrebbe essere un obbligo morale, prima che economico“.

Di sicuro per l’Enit ora “ci sono meno soldi“, ma ciò non toglie – ha commentato Marzotto – che “dobbiamo spenderli bene, utilizzando al meglio la struttura che abbiamo: una cosa che potremmo fare è porci come stimolatore della filiera del turismo accessibile, non solo comunicando dove-come-quando e a quanto, ma proponendo al sistema turistico nel suo complesso un progetto che possa evidenziare la qualità e la capacità ricettiva adeguata alle varie esigenze dei turisti con disabilità”. Lo scopo quindi è quello di “arrivare a una nuova, moderna, cultura dell’ospitalità“.

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