Giovanni Carosio, vice direttore della Banca d’Italia, ha dichiarato che occorre “continuare a operare per l’ampliamento e l’irrobustimento del mercato dei capitali“.
Carosio ha inoltre affermato che “un sistema bancario solido e diversificato, in grado di adattare la propria offerta alle esigenze di imprese e famiglie, è un punto di forza del nostro sistema economico, come testimoniano le vicende della recente crisi finanziaria: non è però sufficiente per accompagnare l’economia italiana su un sentiero di crescita stabilmente più elevato di quello degli anni passati”.
Il vice direttore di Bankitalia ha poi precisato che “la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane nel 2010 ha raggiunto un valore pari a 3,4 volte il reddito disponibile: si tratta di un ammontare di risorse elevato, che costituisce un importante fattore di stabilizzazione della nostra economia”. Carosio ha anche sottolineato la necessità di “un’azione di riequilibrio dei bilanci delle imprese”, condizione necessaria “per consolidare la crescita a medio termine”.
Quanto al (basso) numero di imprese italiane quotate, Carosio ha rimarcato che “il ricorso molto circoscritto al mercato dei capitali si riflette nella dipendenza dal credito quale fonte quasi esclusiva di finanza esterna delle imprese italiane, la cui struttura si caratterizza anche per livelli di indebitamento e quota di passività a breve termine relativamente elevati nel confronto internazionale”.
Infine il vice direttore di via Nazionale ha specificato che al termine del 2010 “il tasso di adesione dei lavoratori ai fondi pensione era pari a circa il 22% e le risorse gestite dalle varie forme pensionistiche complementari rappresentavano circa il 4,4% del Pil“.