Da una parte la carota, rappresentata dalla crescita complessiva delle entrate fiscali, capaci di far registrare nei primi quattro mesi del 2011 un dato positivo che non si riscontrava dai tempi della crisi economica mondiale del 2009.
Dall’altra però il bastone, con il debito pubblico italiano che ha raggiunto una quota pro capite francamente difficile da sostenere: 1.890,6 miliardi di euro.
Sono i numeri, più delle semplici parole, ad illustrare lo stato dell’economia pubblica italiana che vive ancora una fase difficile. In ogni caso i dati comunicati dal Dipartimento per le politiche fiscali del ministero dell’Economia mostrano un cauto ottimismo: il Fisco infatti da gennaio ad aprile ha incassato 115.472 milioni di euro che rapportati ai 109.294 degli stessi mesi di un anno fa fanno crescere il gettito del 5,7%, in linea con quelle che erano le previsioni d’inizio anno ma soprattutto con quello che sta accadendo in molti altri Paesi europei.
In particolare le imposte indirette hanno fatto registrare un incremento del 6,8% con oltre tre milioni e mezzo di euro in più, mentre quelle dirette sono aumentate del 4,6% con un dato positivo di 2.640 milioni. Inoltre le entrate relative al reddito da lavoro dipendente sono aumentate del 3,2%: una crescita sostenuta dagli aumenti dell’indice delle retribuzioni contrattuali orarie registrati nel periodo gennaio-marzo 2011 ma anche dal rinnovo di alcuni contratti collettivi di categoria.
La parte del leone va divisa quasi equamente tra i controlli e la ‘fortuna’. Perché se da una parte la lotta all’evasione ha procurato oltre due miliardi in questi soli quattro primi mesi del 2011, dall’altra gli italiani che giocano hanno fatto crescere le entrate per una quota pari al 19,6% e addirittura il Lotto ha fatto registrare un’impennata del 41,8% degli incassi.
Tutti numeri che ancora stridono se rapportati a quelli del debito pubblico: ogni italiano ha sulla testa una spada di Damocle pari a 31.500 euro, incrementata del 2,5% dal 1° gennaio ad oggi. Nel primo quadrimestre è aumentato in particolare il debito degli Enti Locali, soprattutto nelle Isole, con un +5,2% pari a 476 milioni in più anche se sono in controtendenza con il resto del Sud cresciuto complessivamente solo del 2%; a seguire le regioni del Centro Italia, che con 928 milioni in più hanno incrementato del 3,1%.