Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio, ha dichiarato che bisogna “ascoltare e capire le ragioni di chi davvero non ce la fa più a pagare troppe tasse: è gente che sente sulla propria pelle il morso della crisi, non meritano di essere tutti bollati come evasori e di essere condannati alla chiusura delle loro imprese”.
Sangalli ha sottolineato che “una crescita così lenta, così modesta e così fragile non basta” e ha anche ricordato che “i consumi delle famiglie si rivolgono per l’80% alla produzione nazionale e sono un propellente prezioso per gli investimenti delle nostre imprese e per la loro domanda d’occupazione“.
Per il presidente della Confcommercio occorre seguire “la strada della riduzione dell’evasione e della spesa pubblica e affrontare anche la questione di una tassazione delle rendite finanziarie di standard europeo”. Inoltre secondo Sangalli è necessario considerare “l’annosa questione delle concessioni demaniali e migliorare accessibilità e dotazioni infrastrutturali del Paese e dei suoi territori”.
In merito al settore del turismo – ha poi puntualizzato Carlo Sangalli – occorre “ottimizzare, fare rete e sistema di servizi: nel 2009, per esempio, le Regioni spendevano complessivamente per promozione turistica quasi 300 milioni di euro: circa dieci volte lo stanziamento statale per l’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) di quell’anno”.
Pertanto – ha quindi concluso il presidente della Confcommercio – “dobbiamo riappropriarci di quote importanti della catena del valore generata dal turismo in Italia, supportando le nostre imprese, e specifica attenzione va dedicata al turismo degli italiani, che vale il 64% dei 131 miliardi di Pil generati dal settore“.