Saverio Romano, ministro dell’Agricoltura, ha dichiarato che “il collega Tremonti deve essere più coraggioso, deve imporre da subito i tagli alla politica, non solo quelli più mediatici: è facile sparare contro alcuni sprechi noti a tutti anche grazie alla cassa di risonanza che fanno i mass media“.
Tuttavia – ha aggiunto Romano – “non è sufficiente bastonare la casta che si vede, Tremonti deve fare di più; bene l’abbattimento dei costi della politica, che non significa tagliare la democrazia, ma evitare che i rimborsi elettorali vengano percepiti in modo improprio e per più tempo rispetto alla effettiva durata della legislatura, tagliare e limitare l’uso di aerei e auto blu, rivedere benefit e vitalizi“.
Bisogna poi “recuperare risorse anche dove lo spreco non si vede, andando magari a verificare alcuni santuari, ad esempio le Authority, le loro finalità, i criteri di selezione del personale, le società a totale partecipazione pubblica che figliano ulteriori società di scopo, i finanziamenti pubblici all’editoria quando le redazioni sono fantasma”.
Per il ministro dell’Agricoltura è infatti “meglio tagliare con decisione questi sprechi per reinvestire in sviluppo e in misure a favore delle famiglie, degli indigenti, della gente che non arriva a fine mese, delle imprese agricole e dei piccoli artigiani che devono combattere quotidianamente per non fallire: Tremonti venga al consiglio dei ministri con un testo in grado di rilanciare da subito la politica sociale di questo governo“.
Raffaele Bonanni, numero uno della Cisl, ha voluto sottolineare che “la manovra va fatta con giustizia, il costo dei partiti è lievitato undici volte nell’ultimo decennio e queste cose devono essere corrette”. Infine Susanna Camusso, leader della Cgil, ha rimarcato che “il tema che non viene affrontato è quello della crescita, continuano a essere fatte scelte depressive“.
