Crescono i prezzi e con essi il tasso di inflazione annuo.
Lo testimoniano gli ultimi dati diffusi dall’Istat che fotografa un’Italia ai livelli più alti negli ultimi due anni. In particolare il tasso d’inflazione annuo a giugno è salito dello 0,1% rispetto a maggio toccando il 2,7%, mentre il tasso tendenziale è il più alto dal novembre 2008, quando aveva raggiunto proprio il 2,7%.
Una crescita all’aumento dei prezzi in tutti i settori vitali per le famiglie italiane. Ad esempio i prezzi degli alimentari che continuano a correre e sono cresciuti del 3% rispetto allo stesso mese del 2010 e dello 0,1% rispetto a maggio. E’ il livello più alto dal marzo 2009 e risente degli aumenti generali in tutti i prodotti che arrivano sulle nostre tavole o che consumiamo al bar piuttosto che al ristorante.
Giusto per fare degli esempi concreti in dodici mesi il costo del caffè è salito mediamente dell’11,5% ma ancora peggio è per la frutta fresca, salita del 13,9% mentre anche la semplice farina è cresciuta del 6,2%. Quindi complessivamente una spesa media è aumentata a giugno del 3,5%, un dato che non si toccava da tre anni. Per le Associazioni che rappresentano gli agricoltori la colpa dei rincari sarebbe soprattutto dovuta al rincaro dei carburanti e quindi dei trasporti.
Con una benzina salita dell’11% a maggio e dell’11,9% su base annua mentre il gasolio per i mezzi di trasporto è cresciuto del 14% (15,1% nel solo maggio), senza considerare quello che sta accadendo nelle ultime due settimane con le nuove accise per ora non considerate dalla rilevazione, sta diventando quasi impossibile rientrare nei costi. Secondo la Cia “il caro-benzina tiene alti i prezzi alimentari e costringe una famiglia su tre a tagliare sul carrello della spesa” mentre la Coldiretti sottolinea come “nei campi è crisi profonda con un crollo dei compensi agli agricoltori del 20%”.
Ai conti già esposti si devono aggiungere quelli per l’aumento dei biglietti aerei (+ 6,9%) ma soprattutto di quelli marittimi (+10,8%) e di quelli ferroviari (+2,0% rispetto a maggio e +8,4% su base annua). Così Federconsumatori e Adusbef calcolano che la nuova stangata possa costare alle famiglie 251 euro annui in più per i consumi alimentari e 488 per i carburanti.