Gli italiani spendono più per i carburanti che per il cibo.
Ne avevamo avuto il sospetto soprattutto negli ultimi tempi con i rincari diffusi e continui dei prezzi della benzina che andranno anche ad influenzare le spese energetiche e un’ulteriore conferma arrivata dai dati diffusi dalla Coldiretti che riprendono quelli dell’Istat.
L’analisi dimostra come la spesa media per le famiglie italiane copra ormai il 19,2% dei consumi medi, con 471 euro annui sui 2.453 complessivi spesi, mentre per cibo e bevande se ne spendono 467.
Più in concreto basta mettere a confronto i prezzi medi dei generi esaminati: il prezzo della benzina alla pompa ha superato quello del vino da tavola, quello del latte fresco e della pasta, soprattutto nelle regioni meridionali dove la verde ha quasi raggiunto quota 1,70 euro al litro.
Qualche esempio pratico per capirsi: a Bolzano un chilo di pasta costa 1,64 euro, che è lo stesso prezzo di un litro di benzina, mentre in altre città italiane il genere alimentare è più conveniente. Come a Genova dove costa 1,58 euro, a Verona 1,54, a Reggio Calabria 1,51 e a Bologna 1,46. Uniche eccezioni sono Milano, Roma e Firenze, dove per un kg, si spende mediamente 1,86, 1,69 e 1,65 euro.
L’indagine di Coldiretti è ovviamente simbolica per lanciare l’allarme sull’aumento indiscriminato del prezzo della benzina, che pesa non solo sulle tasche dei consumatori ma anche su quelle degli agricoltori, per i quali la produzione di frutta e verdura sta diventando estremamente costosa, soprattutto per quanto riguarda le serre (alimentate a diesel) e il trasporto su camion dei prodotti (che ammonta all’86% del totale).
Ecco perché secondo la Coldiretti per gravare meno sulle tasche degli italiani bisognerebbe spingere ancora di più verso il consumo di prodotti locali e stagionali che non abbiano quindi bisogno di subire aumenti indiscriminati e pesanti.