Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, ha dichiarato che “dopo l’approvazione della manovra il Governo avvia il confronto con le parti sociali con lo scopo di condividere in particolare le responsabilità degli attori istituzionali, economici e sociali per la crescita dell’economia e dell’occupazione“.
Giovedì vi sarà infatti un vertice sulla crisi economica tra Governo, Confindustria, sindacati e parti sociali. “Dal monitoraggio degli investimenti infrastrutturali, alla riforma fiscale, al credito alle attività produttive, agli accordi sindacali aziendali ed altro ancora, molti” – ha rimarcato il ministro del Welfare – “sono i temi sui quali Governo e parti sociali possono e devono verificare i modi con cui convergere verso l’interesse nazionale”: lo scopo è quello di “accelerare i cambiamenti che servono alla crescita“.
Cinque sono i punti che il Governo intende affrontare. Il ministro del Lavoro ha affermato che, in primis, “occorre ridurre le tasse con il disegno di legge delega, sostenere l’internazionalizzazione delle imprese attraverso l’integrazione tra struttura diplomatica e rete Ice, stimolare l’impiego dei giovani attraverso la norma sul forfait del 5% e infine avviare una stagione di liberalizzazioni e privatizzazioni“.
Occorre poi – ed è questo il secondo punto – “monitorare gli investimenti alle imprese” e superare “tutti i colli di bottiglia che rallentano la realizzazione delle opere pubbliche“. Il terzo punto “riguarda il ruolo delle banche e della finanza di impresa: bisogna esaminare quali fondi pubblico-privati sono stati avviati”.
Il quarto punto “sono le relazioni industriali e quindi gli ammortizzatori sociali e la gestione delle crisi, compreso lo statuto dei lavori: un aspetto significativo riguarda anche il tema della tregua sociale e quindi come regoliamo lo sciopero in presenza di investimenti”. Infine il quinto punto – ha precisato Sacconi – riguarda “la sobrietà democratica”, cioè i tagli ai costi della politica.