Pieno a Ferragosto, stangata da 100 milioni

100 milioni di euro. E’ questo quanto pagheranno gli italiani per fare il pieno a Ferragosto secondo le stime della Codacons.
Una stangata che ha poche spiegazioni, soprattutto con il momento di crisi che sta vivendo l’economia italiana e a fronte del calo fatto registrare dal petrolio sui mercati mondiali nelle ultime settimane.

Lo stesso ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha definito il mancato calo dei prezzi ‘inaccettabile’ puntualizzando come “sia necessario un ulteriore e immediato sforzo da parte di tutta la filiera, prime fra tutte le compagnie, alle quali è richiesto di recepire e adeguare con la massima tempestività le variazioni monitorate sui mercati a monte della filiera, onorando l’impegno più volte preso”.

I dati parlano chiaro: il greggio ogni giorno di più perde sulle quotazioni internazionali che mercoledì sono anche scese sotto la barriera degli 80 dollari al barile. Un calo che avrebbe dovuto di riflesso interessare anche i prezzi dei carburanti alle pompe con una media che Federconsumatori e Adusbef, hanno stimato in almeno 14 centesimi al litro e che sarebbe andato a compensare almeno in parte gli aumenti fatti registrare negli ultimi mesi.

Invece così non è stato e quindi il Codacons si è attivato presentando domande in oltre cento procure italiane per chiedere il sequestro dei depositi dei grossisti e delle pompe di benzina con l’accusa di aggiotaggio. Inoltre si invita il governo a muoversi direttamente, operando ad esempi con il taglio delle accise che pesano per il 60% sul prezzo finale del carburante. In più sempre che rientri nella manovra economica che in questi giorni è oggetto di profonde modifiche, potrebbe essere reintrodotta la patrimoniale ovviamente solo a carico delle compagnie produttrici.

Dal canto suo l’Unione petrolifera ha fatto notare come negli ultimi giorni siano state registrare “ripetute riduzioni dei prezzi interni, probabilmente non ancora percepite dai consumatori e al settore non può essere attribuito alcun comportamento di natura speculativa, come dimostra la cautela con cui sono state riflesse sui prezzi interni le impennate internazionali dei prodotti dello scorso luglio”.

Le ultime stime della Coldiretti Lombardia però parlano di aumenti di circa 20 centesimi al litro in questo 2011 con un incidenza tra i 210 e i 230 euro l’anno per ogni automobilista. Una situazione che sta diventando francamente pesante.

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