Fare cassa e fare in fretta. Ecco perché viaggiare in macchina, dal 1° gennaio, è diventata un’impresa con rincari diffusi sia per la benzina che per le autostrade italiane. Colpa delle accise e delle tasse regionali, dicono. Ma intanto come al solito a rimetterci sono i consumatori.
E così grazie alle nuove addizionali il prezzo della benzina, sia verde che diesel, è schizzato alle stelle promettendo nuovi aumenti per le prossime settimane. La media nazionale è vicina a 1,74 al litro per la verde, con punte nelle regioni del Sud Italia che arrivano vicino all’1,8 per cento. Merito delle nuove tasse sul carburante scattate dal 1° gennaio in sei regioni italiane, ossia Piemonte, Liguria, Lazio, Toscana, Umbria e Marche.
Come ha rilevato ‘Quotidiano energia’ il prezzo medio praticato dalla benzina in modalità servito parte da 1,729 euro al litro degli impianti Shell per un massimo di 1,738 di quelli IP mentre nei No-logo si arriva a 1,640. Per il diesel si passa dall’1,699 euro al litro di Eni all’1,702 di Tamoil con i No-logo a 1,599. Ecco i prezzi compagnia per compagnia riferiti a verde e diesel: Eni 1,730 1,696, Totalerg 1,732 1,697, Esso 1,733 1,700, Ip 1,738 1,697, Q8 1,737 1,701, Shell 1,729 1,699, Tamoil 1,733 1,702, No logo 1,640 1,599.
Ovviamente le Associazioni dei Consumatori sono scese sul piede di guerra. Il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio che raccoglie le principali, come Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori ha chiesto urgentemente al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, di convocare un tavolo per mettere a confronto l’Unione Petrolifera, associazioni dei gestori e consumatori che serva a fissare nuove regole per aumentare la concorrenza nel settore e punire severamente chi speculi. Invece Adusbef e Federconsumatori hanno calcolato in almeno 192 euro l’anno i costi aumentati per fare il pieno. Cifre che andranno a pesare profondamente sui prezzi di tutta la merce trasportata su gomma, a cominciare dai prodotti agricoli.
E non è tutto, perché dall’inizio dell’anno molte autostrade italiane hanno aumentato il prezzo del pedaggio. Clamoroso il caso della Valle d’Aosta, in questi giorni presa d’assalto dai turisti della neve: il tratto tra Quincinetto, appena fuori Ivrea, e il casello di Aosta Ovest è aumentato dell’11,75% mentre quello tra Aosta Ovest e Courmayeur addirittura del 14,17%. Il pedaggio per le automobili è pari quindi a 39,40 euro per la sola andata 49,10 euro per l’andata e ritorno.