Donne e disabili difficoltà nel mondo del lavoro

Il mondo del lavoro si sa in questo periodo non è roseo per nessuna categoria, ma recenti ricerche hanno dimostrato che per alcuni è ancora più difficili che per altri. Per il “sesso debole” ad esempio conciliare impegni famigliari e lavoro sembra essere un’impresa molto ardua.

A constatarlo un recende studio dell’Istat  che dimostra quanto siano ancora troppo scarsi i servizi a disposizione delle donne madri.

Un’indagine che non stupisce e dove il 37,5% delle madri che lavora e che hanno  con figli di età inferiore agli otto anni, hanno ammesso di aver interrotto temporaneamente l’attività lavorativa per almeno un mese dopo la nascita del figlio più piccolo.

Ma soprattutto il 40% delle donne con contratto full time  sente l’esigenza di avere più tempo per la propria famiglia. Mentre il 69,2% delle donne con contratto part-time non vorrebbe passare a un contratto a tempo pieno. Per conoscere meglio questi dati e una per conoscere uno studio riguardante il difficile modo con conciliare famiglia e lavoro vi invitiamo a leggere questo articolo di risparmiolavoro.

Altra categoria che pare essere in difficoltà nel trovare il posto di lavoro sembrano essere i disabili anche se in questo caso i dati sono contrastanti: da una parte un alto tasso di disoccupazione tra le categoria protette dall’altro una grande soddisfazione da parte delle aziende che assumono le persone disabili.

I posti riservati alle categorie protette nel nostro Paese dovrebbero essere 100mila, ma il 66% risulta vuoto:  sembra infatti che i datrori di lavoro preferiscano essere multati piuttosto che assumere. Molto positivi invece i dati di chi assume queste categorie: sette imprese su dieci hanno dichiarato al test di avere un grado di soddisfazione “molto o abbastanza positiva” Per conoscere meglio questi dati e avere una più ambia visione della situazione lavorativa delle categorie protette vi invitiamo a leggere questo articolo di risparmiolavoro

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *