E’ una delle domande più classiche in questi tempi di crisi e di tempeste nelle Borse mondiali: dove mettere i nostri soldi per farli rendere e non rischiare di farceli mangiare? Difficile puntare al momento solo su fondi italiani, ma più in generale anche i Buoni del Tesoro provenienti da altri Stati non sembrano così sicuri anche se ci sono novità importanti in vista.
E allora vediamole in sintesi. Prossimamente ad esempio è prevista l’emissione da parte del Tesoro di un nuovo Btp indicizzato all’inflazione, con scadenza più breve di quelli attualmente in commercio. Altri strumenti sicuri e che non comportano alla fine del percorso una perdita di denaro, sono i conti deposito, da scegliere tenendo però presenti una serie di accorgimenti.
Opportunità interessanti sembrano arrivare anche dai buoni fruttiferi postali, indicizzati all’inflazione o ancora i titoli di stato di altri Paesi.
Andando con ordine, i Bot e i Btp italiani restano un investimento sicuro nonostante l’abbassamento del rating e le possibile conseguenze future. Praticamente impossibile che l’Italia fallisca come fece l’Argentina e come rischia di essere per la Grecia. Ecco perché chi investe in titoli di stato a tre, cinque o dieci anni e non si fa condizionare mantenendoli sino alla scadenza avrà fatto un investimento sicuro e con un rendimento certo. Facendo un esempio concreto, se un investitore ha comprato al 7% un Btp a dieci anni, quel tasso lo guadagnerà integralmente solo se si tiene il relativo Btp fino alla scadenza. Se lo cede prima invece perderà la differenza. E se il risultato è inferiore all’inflazione, di fatto ha eroso parte del capitale.
Invece il nuovo Btp indicizzato all’inflazione che il ministero del Tesoro sta preparando entro marzo promette di essere indicizzato all’inflazione, mettendo quindi al sicuro il risparmiatore da questo fattore. Inoltre avrà scadenze più brevi, anche se non inferiori ai due o tre anni e permetterà di risparmiare anche sui costi di negoziazione, perché per acquistarlo non sarà necessario passare dal conto titoli della banca visto che i risparmiatori potranno prenotarlo direttamente online.
Quanto ai titoli stranieri ormai il Bund tedesco è un classico. A suo vantaggio la stabilità, ma i rendimenti sono bassi. In realtà però anche gli altri Paesi offrono bond indicizzati all’inflazione, come i Bund-ei in Germania, gli OATi in Francia, i Gilt inglesi o ancora i Treasury Treasury Inflation-Protected Securities (Tips) negli Satati Uniti.