Grecia: si all’austerity! Caos e scontri ad Atene. Il governo Greco si è finalmente espresso in merito alla questione degli aiuti dell’Ue necessari per impedire il fallimento. Un pacchetto di aiuti che però, costerà molto caro ai cittadini e ai lavoratori greci che presto dovranno fare i conti con l’abbassamento dei salari e delle pensioni, senza contare i numerosi licenziamenti previsti nel settore pubblico.
La Grecia dice si all’austerity ma i cittadini non ci stanno, ed ecco che durante la notte il Parlamento è stato letteralmente preso d’assedio da migliaia di manifestanti! Numerosi sono stati i dimostranti e i poliziotti periti.. e già si parla di una vera e propria guerra civile.
Solo ad Atene si contano oltre 60 feriti e 20 arrestati. L’esito degli scontri parla di una ventina di edifici dati alle fiamme tra cui cinema, negozi ed alcune delle principali filiali di banche. Ed ecco che in tutto questo marasma le borse fanno registrare però un consistente in rialzo mentre lo spread continua a decrescere (per avere maggiori informazioni clicca qui).
Sono stati circa 40 i deputati contrari, tra cui Pasok di Nuova Democrazia, tutti immediatamente sottoposti ad espulsione da parte dei partiti. Identico trattamento per l’ex ministro dei Trasporti, Makis Voridis, e per il vice ministro della Marina mercantile, Adonis Georgiadis, entrambi appartenenti al partito di destra chiaramente contrario all’adesione al pacchetto di aiuti. I due deputati hanno scelto però ugualmente di votare a favore nonostante il provvedimento di espulsione dal partito.
La Grecia dice all’austerity dopo dieci ore di dibattito. Un si che porterà nelle casse dello Stato l’ennesimo prestito da 130 miliardi da parte dell’Unione Europea, della Bce e del Fondo monetario internazionale, soldi questi che dovranno impedire il fallimento della nazione.
Una notte difficile questa, il si infatti è arrivato mentre al di fuori dell’edificio i manifestanti esprimevano, tra rabbia e violenza, il loro netto dissenso contro una misura che rischia di compromettere definitivamente l’economia del Paese e lo stato di salute finanziaria di migliaia di cittadini.
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