Si annunciano novità importanti anche per gli Studi di Settore con il Decreto per la semplificazione fiscale appena approvato. Se infatti il 29 febbraio scorso è scaduto il termine per l’invio all’Agenzia delle Entrate per la comunicazione delle anomalie degli studi di settore del 2010, obbligatorio per le imprese ritenute non congrue, stanno per cambiare le regole.
Infatti la nuova normativa prevede che possano essere effettuate verifiche sia dall’Agenzia delle entrate che dalla Guardia di Finanza che stabiliranno specifici piani di controllo su scala nazionale e saranno tarati sul rischio di evasione fiscale anche in base alle nuove voci sui bilanci che dovranno pervenire all’anagrafe tributaria.
In particolare, non solo il rapporto di natura finanziaria ma anche tutti i movimenti di denaro che hanno interessato i rapporti, i relativi importi e ogni informazione relativa al contribuente che gli operatori finanziari sono obbligati a comunicare per legge, a decorrere dal 1° gennaio scorso. Sostanzialmente si creerà un incrocio reale tra indagini finanziarie e studi di settore che diverrà ancora più efficiente quando l’Agenzia delle entrate potrà monitorare tutte le informazioni inerenti i rapporti finanziari, così da poter effettuare controlli mirati.
Nel mirino rientreranno soprattutto quei contribuenti le cui dichiarazioni non sono ritenute congrue in base alle tabelle nazionali. Al contribuente verrà pertanto richiesta una dichiarazione contenente l’indicazione della natura, del numero e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti con le banche, ma anche i conti postali, gli intermediari finanziari, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del risparmio e le società fiduciarie italiani come estere, sia in corso ma anche estinti da non più di cinque anni dalla data della richiesta.
Inoltre resta in piedi la possibilità di controllare direttamente le operazioni presso gli operatori finanziari nei cui confronti il contribuente aveva rapporti di natura finanziaria nei periodi d’imposta interessati dal controllo.