Come tutti sappiamo a partire dallo scorso gennaio è ufficialmente entrata n vigore una delle tasse più temute dai contribuenti italiani:L’IMU.
Parliamo dell’imposta municipale unica, la nuova tassa sugli immobili che andrà a sostituire la vecchia ICI e che comprenderà altresì anche l’aliquota Irpef. L’ennesimo aggravio fiscale, questo, che andrà ad appesantire la vita economica e patrimoniale di centinaia e centinaia di italiani già duramente destabilizzati dalla crisi.
Essendo una tassa sugli immobili, nasce spontaneo chiedersi se l’IMU potrà in qualche modo influenzare gli affitti. Partiamo con il dire, intanto, che l’imposta municipale unica introdurrà una nuova aliquota “uguale” per tutte le seconde case, che siano esse adibite a residenza o che siano semplici “case vacanza”.
Si tratta di una sostanziale novità, infatti la vecchia ICI prevedeva aliquote diverse in base ai diversi utilizzi dell‘immobile. Per gli immobili dati in locazione (in affitto) esistevano aliquote sostanzialmente più basse, mentre coloro che non mettevano a frutto il loro immobile erano sottoposti a pagamenti più salati.
Ma a quanto ammonta l’aliquota imposta dall’IMU? L’IMU introduce un’aliquota unica, pari a 0,76 punti percentuali della base imponibile (ovvero il valore catastale rivalutato), è quindi molto probabile che i proprietari degli immobili dati in affitto si troveranno costretti a pagare una tassa sostanzialmente più elevata rispetto al passato, e questo potrebbe quindi ripercuotesi sui canoni di locazione.
Praticamente, dal momento in cui i proprietari degli immobili dovranno pagare tasse molte più salate, è possibile che in un modo o nell’altro cerchino di rientrare nelle spese aumentando il canone di locazione al momento del rinnovo del contratto o al momento dell’emissione di un contratto nuovo.