Oggi più che mai la ricerca di energia alternativa si rivolge anche a settori e a prodotti che un tempo ci potevano sembrare impensabili. L’ultimo caso arriva dagli Stati Uniti, Paese che è da sempre all’avanguardia. E la nuova frontiera è rappresentata da un prodotto di consumo comune come i residui della preparazione del caffè.
E’ una ricerca portata avanti dalla Nevada University di Reno: i ricercatori hanno cercato di identificare una materia prima che non fosse quella solita, ossia gli oli come quelli di soia, palma e arachidi o altri vegetali.
Così hanno raccolto i fondi di caffè dalle varie catene di caffetterie e li hanno sottoposti ad un trattamento speciale per ricavarne un olio, da cui è stato poi estratto un biocombustibile con un processo a basso costo.
E’ risultato che il prodotto finale sia ben più stabile dei tradizionali biocombustibili grazie al suo alto contenuto di antiossidanti. Una ricerca assolutamente interessante visto che le dimensioni del mercato e dei profitti potrebbero essere pari a circa 8 milioni di dollari all’anno nei soli Stati Uniti, con possibili sviluppi anche negli altri continenti, anche quelli più poveri che così ne avrebbero un chiaro beneficio. Per saperne di più
A questo tema è collegato anche quello dell’agricoltura biologica, un metodo di produzione regolamentato dalla CEE. In primis si deve evitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare quelle del suolo, dell’acqua e dell’aria, impiegandole all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo.
Rispetto all’agricoltura tradizionale avremo quindi punti stabili come la cancellazione di sintesi chimica, l’utilizzo di piantine e sementi biologiche certificati, ma anche il controllo esterno di un organismo ad hoc e l’attenzione a salvaguardare ed aumentare la fertilità naturale di un qualsiasi terreno produttivo.
Quindi chi operi con questi criteri non utilizzerà concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi o pesticidi in genere. Inoltre si cercherà di eliminare le erbacce solo tramite l’utilizzo di strumenti manuali come zappe o motozappe e si combatteranno gli insetti nocivi utilizzando i loro antagonisti naturali, oppure i prodotti ammessi in agricoltura biologica. Tutti i dettagli su