Rinnovabili: l’Italia funziona, ma i contributi latitano

Almeno un quarto dell’energia che attualmente viene utilizzata in Italia arriva da fonti rinnovabili. Un bel traguardo dal quale partire, investendo pesantemente nel settore sia per il presente che per il futuro, visto che comporta un risparmio energetico e di denaro.

 Il dato significativo è arrivato dal Rapporto ‘Comuni Rinnovabili 2012’, stilato da Legambiente con due operatori del settore come Sorgenia e GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Oltre 400mila impianti nati solo nell’ultimo anno, con investimenti importanti da parte dei privati, in primis le famiglie che hanno deciso di puntare sul loro avvenire.

Come a dire che gli italiani sono sempre più attenti al problema, con soluzioni diverse anche a seconda delle regioni e delle fonti che si possono maggiormente sfruttare, dal solare all’eolico, passando per il geotermico. E una mano l’hanno data le amministrazioni comunali, visto che siamo passati dai 3.190 del 2008 ai 6993 del 2010, con numeri in crescita costante anno dopo anno che è destinata ad aumentare ancora nelle prossime stagioni. Per saperne di più 

L’impulso maggiore agli investimenti, come spesso succede, potrebbe arrivare dagli incentivi statali. Ma su questo piano regna l’incertezza assoluto visto che il fantomatico Quinto Conto Energia, ossia il nuovo capitolo dei contributi stanziati dal governo, ancora non è stato ufficialmente redatto anche se nelle ultime settimane si sono moltiplicate le voci, soprattutto relative e pesanti tagli sulle rinnovabili.

Le imprese che operano nel settore però non ci stanno e per loro conto ha parlato Ascomac, ossia la Federazione Nazionale Commercio Macchine che ha chiesto una consultazione pubblica in modo da avere un quadro chiaro della situazione e risposte certe. «Voci sempre più ricorrenti su bozze di documenti – dice Ascomac – pubblicate e smentite e poi ripubblicate da organi di stampa e/o sul web, non si sa da chi e per quali interessi, se non i propri, creano inutili dibattiti, polemiche e discussioni su una materia strategica per il Paese». Chi volesse approfondire 

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