Se per il futuro in Inghilterra pensano a una casa fatta di rifiuti, in Italia si scommette sulla terra cruda e sulla lana di pecora sarda. Nei giorni scorsi La Casa Verde Co2.0, figlia di Edilterra edilana & Polo produttivo per la Bioedilizia, si è aggiudicata il premio per il miglior prodotto-progetto di impresa italiana. La premiazione si è svolta a Roma nel corso del Sustainability International Forum 2012 promosso dalla Presidenza della Repubblica.
La Casa Verde promuove un’edilizia eco-sostenibile, prevede la realizzazione di abitazioni autosufficienti da un punto di vista energetico, costruite evitando i materiali derivati dal petrolio. In questo caso il futuro si costruisce guardando al passato, il progetto interamente “made in Sardegna” guarda alla realtà dell’isola che vanta il più alto patrimonio abitativo in terra cruda. Il mattone tradizionale in “ladiri” possiede, rispetto ad altri materiali edilizi, una superiore efficienza energetica, una maggiore inerzia e rendimento termico, così da permettere la realizzazione di case fresche d’estate e calde d’inverno.
Un vantaggio notevole se solo si pensa alla possibilità per le famiglie italiane di risparmiare sul riscaldamento e sul condizionatore. I benefici non toccano solo il lato economico ma anche quello ambientale con un decisivo taglio del tasso d’inquinamento.
La coordinatrice del progetto, la cagliaritana Daniela Ducato, non è nuova nel ricevere premi legati alla Green Economy, e nel dopo premiazione si è mostrata oltremodo soddisfatta “Dedico il premio alla mia regione, la Sardegna perché sia un invito a non spendere più tanti denari pubblici per progetti simili che in questo momento stanno costando non meno di 4 milioni di euro. Le cose si possono fare con ricchezze più importanti per chi fa impresa, ovvero l’ascolto e i tavoli con le istituzioni. Purtroppo l’inventario di risorse e intelligenze locali manca totalmente nelle agende politiche.”