Una contrazione sempre più forte dei mutui e soprattutto cifre erogate dagli istituti bancari che sembrano decisamente inferiori a quelle che sarebbero le reali necessità dei richiedenti.
Sono questi i dati che emergono da un’analisi complessiva delle richieste tra aprile e ottobre 2012 effettuata dell’Ufficio studi di Mutui.it che evidenzia le difficoltà del settore. In particolare si nota chiaramente un’ulteriore riduzione del credito che è calato di un ulteriore 4% e attestandosi ad una media di 116.000 euro contro i 121.000 del maggio scorso. In particolare si registra un nuovo aumento della differenza tra la somma media richiesta e quella invece effettivamente erogata: ad aprile era di 6 punti percentuali, mentre ad ottobre è cresciuta arrivando all’11%.
I dati inoltre testimoniano anche un interesse aumentato per il tasso variabile: infatti se a maggio era scelto dal 50% dei richiedenti mutuo, a ottobre la percentuale sale al 57% anche per i consigli che diversi siti di settore, compreso il nostro, dispensano. Negli ultimi sei mesi inoltre la somma richiesta per le prime case è scesa di tre punti percentuali visto che era di 139.000 euro nella rilevazione di maggio e adesso si ferma a 135.000. In compenso è salita la cifra media erogata: sei mesi fa era di 112.000 euro la cifra media concessa dalle banche mentre ora è salita a 127.000 euro, somma che in percentuale finanzia il 61% del valore dell’immobile.
Tutti dati che confermano anche la flessione del mercato immobiliare italiano con il tasso tendenziale annuo delle compravendite in calo del 25,8%. In particolare il settore residenziale, che con 95.951 transazioni registrate nel terzo trimestre rappresenta il 45% circa dell’intero mercato immobiliare, ha fatto registrare un calo degli scambi pari al -26,8% mentre il segmento del commerciale perde il 29,7%, il terziario cala del 27,6% e il settore produttivo ha fatto registrare un -25,9%.
Tra i grandi capoluoghi ha una perdita pari quasi al 30% ma va male anche Palermo (-28,1%), Roma, Milano e Firenze si attestano attorno al 27%, Genova è scesa del 23,5% e Torino del 15,7%. Va molto meglio ad esempio Napoli con una frenata nell’ultimo trimestre solo dello 0,4%.