Pensioni, nel 2011 oltre la metà sotto i 1.000 euro

Oltre sette milioni di pensionati italiani, ossia il 52% complessivo, nel 2011 ha incassato assegni inferiori a 1.000 euro mensili mentre 3,3 milioni (pari al 24%) erano tra 1.000 e 1.500 euro mensili. E’ quanto emerge dal bilancio sociale dell’Inps che attesta come il 12,7% dei pensionati riscuote assegni compresi tra 1.500 e 2.000 euro mensili e il restante 11,2% è superiore a 2.000 euro.

Complessivamente hanno goduto di trattamento pensionistico Inps 2011 13,941 milioni di persone, in maggioranza donne (54%) e tre su quattro hanno percepito una sola pensione a carico dell’Istituto, mentre poco più del 21% ne percepisce due, il 5% tre ed oltre. Inoltre il reddito pensionistico medio lordo che deriva dalla somma dei redditi da pensione, sia di natura previdenziale che assistenziale, erogati sia dall’Inps che da altri enti previdenziali, è di 1.131 euro mensili  che sono la media dei 930 euro per le donne contro i 1.366 euro per gli uomini.

Scendendo nel dettaglio, il 75% dei titolari ha 65 anni e oltre, con gli ultra 80enni che rappresentano il 25% e il 22% circa è in una fascia compresa tra i 40 e i 64 anni. E ancora quasi la metà degli interessati si concentra nelle regioni settentrionali, mentre al Sud e al Centro risiedono, rispettivamente, il 31% ed il 19% del totale con redditi pensionistici medi che oscillano da 920 euro mensili al Sud a 1.238 euro al Nord.

Nel 2011 l’Inps ha erogato oltre 14,5 milioni di pensioni di natura previdenziale, ossia vecchiaia/anzianità, invalidità/inabilità e pensioni ai superstiti, per una spesa che di 169,9 miliardi di euro e poco più di 4 milioni di pensioni assistenziali (per circa 24,6 miliardi di euro. Gli assegni di vecchiaia e anzianità rappresentano oltre il 77% sul totale delle erogazioni, seguiti dalle pensioni ai superstiti con il 16,5%. Il restante 6% riguarda prestazioni di invalidità e inabilità. Infine le nuove pensioni erogate nel 2011 sono complessivamente 964.487 con un decremento medio del 14,5% rispetto al 2010.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *