L’inflazione è oramai in costante crescita, mettendo in serio pericolo i nostri investimenti. Come possiamo difendere allora il nostro capitale investito dall’aumento costante ed incontrollabile dell’inflazione? Ad oggi esistono strumenti finanziari in grado di limitarne i danni ?
Domande questa, care ad ogni investitore coscienzioso e prudente, soprattutto per quelli italiani che devono lottare con un tasso di inflazione impazzito che, solo dallo scorso ottobre, ha fatto segnalare un rialzo del 2,6%. A quanto pare però investire in BTP€i (BTP indicizzati all’inflazione europea) e in BTP Italia potrebbe rivelarsi particolarmente proficuo.
Secondo il parere degli esperti infatti, con un aumento dell’inflazione pari a 2,56% in Europa e di poco superiore al 3% in Italia, si potrebbero ottenere importanti guadagni grazie ai tassi del 3,69% per il BTP€i con scadenza al 2013 che potrebbero arrivare al 5,33% del BTP Italia con scadenza fissata al 2016.
C’è da dire però, che per ora si tratta solo di ipotesi e previsioni, che potrebbero rivelarsi però un ottimo investimento per tutti i risparmiatori Italiani. Insomma con un po’ di lungimiranza è possibile individuare strumenti finanziari in grado di limitare i danni dell’inflazione ottenendo al contempo piccoli margini di guadagno.
Gli economisti consigliano però di investire il proprio capitale in flusso cedolare, soprattutto nel caso dei BTP€i in quanto al moneto della scadenza si potrà ottenere un notevole aumento del valore nominale dei titoli di Stato. È importante mantenere gli occhi aperti però e valutare i risvolti fiscali (certamente meno piacevoli) in quanto per gli incrementi del capitale è prevista un’imposta del 12,50%.