Le tredicesime non si detassano, come avevano chiesto in molti e non solo nel mondo dei sindacati, perché il governo conferma di non avere la copertura economica necessaria. Ma comunque per alcuni pensionati quelle del 2012 potrebbero essere più ricche, con un aumento che potrà arrivare anche a 155 euro.
La conferma è arrivata direttamente dall’Inps che però ha specificato con attenzione come il provvedimenti in realtà riguardi solo una fetta di chi sia in pensione. Infatti normalmente la tredicesima ha un importo pari ad una mensilità se il lavoratore avrà lavorato l’intero anno, o pari a tante frazioni a seconda dei mesi in cui si è effettivamente lavorato. Ma i pensionati che hanno diritto all’aumento sono i titolari di una rendita, corrisposta da qualsiasi ente di previdenza, il cui importo complessivo annuo non superi il trattamento minimo.
Quindi se il pensionato deve ricevere come importo complessivo della pensione o delle pensioni nel caco abbia un cumulo per l’anno 2012 almeno 6.407,94 euro non avrà alcun aumento; se invece l’importo complessivo della pensione per l’anno 2012 è minore o uguale a euro 6.253, il pensionato riceverà l’aumento della tredicesima mensilità, sempre che siano soddisfatte le condizioni reddituali sia proprie che del coniuge.
Inoltre ci saranno lavoratori in pensione che riceveranno, per diritto, anche la quattordicesima che solitamente spetta ai titolari di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti oltre che delle gestioni dei contributi e delle prestazioni previdenziali dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni, degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, della gestione speciale per i lavoratori delle miniere, cave e torbiere e del fondo di previdenza del clero secolare e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica.
Intanto però l’Adusbef ha fatto il calcio su quello che verranno ad incidere le spese previste tra fine 2012 e inizio 2013 e che eroderanno le tredicesime, di pensionati e lavoratori ancora in attività, almeno del 90%. A pesare saranno infatti l’ultima rata dell’Imu, oltre a tasse, mutui, rate e bolli mentre solo 3,2 miliardi di euro dei 34,5 complessivi previsti per la tredicesima potrà rimanere sul conto.