L’inizio dell’anno porterà sorprese sgraditissime agli automobilisti che vedranno aumentare molti pedaggi autostradali ma dovranno anche fare i conti con un aumento deciso di diverse multe, da quelle per il divieto di sosta a quelle per l’eccesso di velocità.
Dopo la firma da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti intanto sono stati approvati gli incrementi delle tariffe autostradali su diverse arterie italiane: la variazione media è di poco inferiore al 3%, ma si arriverà anche a toccare punte quasi imbarazzanti per gli automobilisti come nelle autovie venete che presentano aumenti del 12,63%), mentre il passante di Mestre sale del 13,55%. Ma per una volta la più cara è anche una regione a statuto speciale, ossia la Valle d’Aosta il cui raccordo autostradale salirà del 14,44%.
Ovviamente di fronte agli aumenti si presuppone che migliorino anche i servizi, aspetto invece non sempre automatico. Il Ministero ha comunicato che “per ogni concessione è stata svolta una puntuale attività di controllo e di verifica da parte dalla competente Struttura di vigilanza sulle concessionarie autostradali, finalizzata all’accertamento del rispetto, da parte dei concessionari autostradali, dell’esecuzione degli investimenti infrastrutturali e degli interventi di manutenzione previsti dalle convenzioni vigenti”.
Così sono stati per il momento sospesi i rincari soltanto su quattro tratte, ossia sulla Brescia-Verona-Vicenza-Padova, le autostrade A4, A21 e SAT, mentre sono stati apprpvati incrementi inferiori a quelli richiesti dalle concessionarie per Autostrade per l’Italia, ATIVA e Milano-Serravalle. Quelli più contenuti sono ad esempio nell’Autostrada Torino-Ivrea-Valle D’Aosta (+0,82), Autostrada del Brennero (+1,21), Torino-Savona (+2,24) mentre ad esempio sulla tangenziale di Napoli cresceranno del 3,59.
Ma non è l’unica variazione di rilievo, chè sempre da gennaio l’importo delle multe salirà del 5,7%. Così un divieto di sosta passerà da 39 a 41 euro, passare con il rosso al semaforo da 154 a 163 euro, il mancato uso delle cinture di sicurezza da 76 a 80 euro, l’utilizzo non corretto del telefonino da 152 a 161 euro.