Roma, 17 marzo. Il federalismo fiscale apre all’introduzione nell’ordinamento del quoziente familiare. Con un emendamento del governo al ddl, infatti, si delega l’Esecutivo alla “individuazione di strumenti idonei a favorire la piena attuazione degli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione, con riguardo ai diritti e alla formazione della famiglia e all’adempimento dei relativi compiti”. E’ lo stesso ministro Roberto Calderoli a spiegare che l’emendamento mira appunto all’introduzione del “quoziente familiare”, ovvero la tassazione sul reddito che tenga conto dell’intero nucleo familiare.
L’emendamento si riferisce infatti all’articolo 29 della Costituzione, che stabilisce come “la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”; all’articolo 30: “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità”; e all’articolo 31: “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.
Fonte: Msn.it