Alla fine, il guru del Movimento 5 Stelle, Gianroberto Casaleggio, ha trovato per Beppe Grillo quella foglia di fico che gli consentirà di uscire dall’angolo in cui rischiava di trovarsi, dopo che il PD lo aveva spronato ad assumersi le sue responsabilità sulla formazione del governo. E il leader genovese ha risposto ieri a PD e PDL, indirettamente da un’intervista a un giornale straniero, dove ha dichiarato che non farà accordi con nessuno dei partiti politici attuali, responsabili del disastro in cui l’Italia si trova adesso. Per questo, il suo M5S dirà di sì solo a un governo tecnico, ossia presieduto e composto da personalità non politiche.
Si tratta della fine di qualsiasi chance per Pierluigi Bersani di andare a Palazzo Chigi. Senza i grillini, il PD non ha la maggioranza al Senato nemmeno lontanamente e anche aggiungendo i 19 senatori centristi. L’unica alternativa ai tecnici sarebbe per la sinistra un accordo con Silvio Berlusconi, uscito molto rafforzato dal voto politico e che attende al varco proprio il PD, consapevole che nessuna maggioranza sarebbe possibile senza il PDL.
Ne è convinto anche il presidente Giorgio Napolitano, che avrebbe già scartato l’ipotesi di un governo di minoranza a guida Bersani, che tirerebbe a campare giorno per giorno. La situazione finanziaria delicata non lo induce a considerare percorribile un tale scenario.
Tanto che le voci di palazzo dicono sempre più Visco. Il governatore della Banca d’Italia sarebbe in pole position per formare un governo istituzionale a tempo, sebbene Via Nazionale abbia già smentito un tale interessamento. Su di lui convergerebbe anche il PDL, anche se Grillo continua a ritenere che il prossimo premier sarà Corrado Passera, il quale si è tenuto fuori dalla contesa elettorale e avrebbe così paradossalmente (aveva criticato la ridiscesa in campo del Cavaliere) più chance di ottenere la fiducia anche del centro-destra.