Oggi vi parliamo di una tipologia di produzione energetica da fonte rinnovabile (nella fattispecie il sole) migliorata e resa più efficiente grazie alla genialità tutta italiana. Ovvero la tecnologia solare termodinamica. L’argomento è sviluppata in due articoli (il presente che racconta la genesi e il successivo che invece vi racconterà il funzionamento e l’attuale compagine societaria).
La tecnologia solare termodinamica si basa sul principio di concentrazione dei raggi solari attraverso parabole che instradano i raggi solari su un punto focale preciso, sviluppato linearmente.
Ma il punto di raccolta dell’energia non è costituito da una cella solare, bensì da un tubo contenente un fluido che si riscalderà e verrà utilizzato in seguito per produrre energia..
Entriamo subito nel dettaglio. Il tubo ricevitore è senza dubbio il componente a più alto contenuto tecnologico tra tutti gli elementi necessari alla realizzazione di un impianto solare termodinamico di tipologia “Parabolico lineare”.
L’Enea ha deciso di avviare nei tempi passati un progetto solare termodinamico che rispondesse ad una serie di caratteristiche di efficienza, efficacia e basso costo economico.
Per far questo l’Enea ha voluto puntare in alto, cercando di utilizzare il meglio della tecnologia avanzata ENEA, puntando tutto su un fluido di scambio costituito da sali fusi e temperatura di uscita dal campo solare molto alta rispetto a quella degli impianti tradizionali (550 °C contro 380 °C).
Ma questo implicava che le caratteristiche tecniche richieste per il tubo ricevitore fossero molto più spinte rispetto a quanto oggi disponibile sul mercato.
Nelle fasi iniziali del progetto, per lo sviluppo del tubo ricevitore l’ENEA poteva contare solo due potenziali fornitori presenti sul mercato mondiale che disponevano di prodotti che non potevano soddisfare le specifiche tecniche.
Per questo motivo ENEA decise di sviluppare una propria strategia per dotarsi di ricevitori solari stabili e ad alta efficienza per impiego ad alte temperature.
Avere le competenze e la tecnologia sia per la realizzazione del materiale assorbente e otticamente selettivo del tubo ricevitore per l’incapsulamento in vetro e la messa sotto vuoto è un elemento altamente strategico per lo sviluppo e la realizzazione di impianti solari.
Oggi, sia per ottenere efficienze spinte sia per avere elementi stabili nel tempo, chiunque produca un progetto di impianto solare termodinamico a media-alta temperatura, non può prescindere da un tubo ricevitore ad alto valore tecnologico ed a basso costo.
I Ricercatori dell’ENEA con esperienza pluriennale nella tecnologia dei materiali a film sottile, nelle tecniche di messa sotto vuoto, nelle tecniche di saldatura vetro-metallo, nello studio delle deformazioni termo-meccaniche, hanno prodotto nel corso degli ultimi anni innovazioni tecnologiche, brevetti ed impianti pilota per la produzione di un innovativo tubo ricevitore che può operare fino alle alte temperature (550 °C) con buoni valori di efficienza e buona stabilità nel tempo.
ENEA, al fine di dimostrare la fattibilità industriale della propria tecnologia innovativa sul solare termodinamico ad alta temperatura per la produzione di energia elettrica, stipulò con ENEL una convenzione per la progettazione, la costruzione, la messa in servizio e l’esercizio commerciale di uno specifico impianto solare avente potenza di 5 MWe, denominato “Impianto Archimede“, da integrare con la centrale termoelettrica a ciclo combinato di ENEL sita in territorio ricadente in Priolo Gargallo (Siracusa).
Tale convenzione, tra le altre cose, prevedeva a carico di ENEA l’impegno di concedere a soggetti terzi, da selezionare mediante apposite procedure, una licenza per l’utilizzo di brevetti e conoscenze ENEA relative ai pertinenti componenti e sistemi, tra i quali il tubo ricevitore, necessari alla realizzazione dell’impianto Archimede.
A tale proposito, va sottolineato che nel corso degli ultimi 6 anni ENEA aveva già coinvolto alcune aziende private nello sviluppo industriale del componente tubo ricevitore.
In particolare: ANGELANTONI per la realizzazione dell’impianto pilota di sputtering per il rivestimento selettivo solare; ITIV per l’assemblaggio dei componenti del tubo ricevitore; POLO per la creazione del vuoto nell’intercapedine tra il tubo captante la radiazione e quello esterno di protezione; STEROGLASS per la saldatura del soffietto metallico di dilatazione con il tubo esterno di protezione in vetro.
Nel 2007, le competenze di tutte queste aziende sulla tecnologia ENEA di realizzazione del tubo ricevitore confluirono nella società Archimede Solar Energy del gruppo ANGELANTONI.
Pertanto, a fine 2007, tramite la stipula di un Accordo Quadro si dette luogo alla concessione da parte di ENEA alla società Archimede Solar Energy di una licenza non in esclusiva e onerosa, in Italia e all’estero, diretta a utilizzare il know-how di ENEA relativamente alle tecniche sviluppate e utilizzate sul componente “tubo ricevitore” ad alta temperatura, comprensiva della concessione dei brevetti sui processi collegati alla produzione di tale componente.
ENEL, nel valutare la fattibilità industriale della tecnologia ENEA sul solare termodinamico ad alta temperatura, ritenne la società Archimede Solar Energy soggetto tecnicamente idoneo per la fabbricazione dei tubi ricevitori per l’impianto Archimede e, per le specificità tecniche dei tubi e l’elevato contenuto innovativo degli stessi, lo ha selezionato per affidargli la relativa fornitura.
Fonte: 100ambiente.it