Berlusconi: o riforme o voto. PD verso scissione a sinistra

PD verso scissione e Berlusconi chiede riforme o votoIl vero vincitore di questa partita sul Quirinale si chiama Silvio Berlusconi. Il PD voleva sfruttare l’elezione del nuovo capo dello stato come pretesto per eliminare il capo dell’opposizione di centro-destra, finendo al contrario per suicidarsi in diretta TV e per trasformare il centro-destra in coalizione di maggioranza. Perché con la rielezione di Giorgio Napolitano si è innescato un meccanismo che porterà quasi certamente alla formazione di un governo delle larghe intese, sebbene non sia ancora chiaro se abbia connotati politici o tecnici o anche un pò dei due. Il leader del centro-destra ha le idee chiare e nei colloqui riservati con i suoi uomini ha espresso la convinzione che o si andrà verso un governo che duri due anni per fare le riforme di cui il Paese ha bisogno, oppure sarebbe meglio tornare immediatamente a votare.

In effetti, la partita del governo sembra tutt’altro che scontata. Il PD è lacerato a suo interno tra chi vorrebbe partecipare all’esecutivo e chi, invece, mai accetterebbe l’idea di tornare a sostenere un governo con l’avversario di sempre, Berlusconi.

Nel partito aleggia una fortissima aria di scissione, con il leader di Sel, Nichi Vendola, e il ministro Barca che s’incontreranno nei prossimi giorni per tentare di creare un nuovo soggetto a sinistra, che dovrebbe nascere dalle ceneri del PD, attirando a sé quanti non seguirebbero una linea di condivisione di un governo di larghe intese.

Il segnale del caos che regnerà nel PD per le prossime settimane o mesi è stato lanciato dal presidente dimissionario Rosy Bindi, che ha escluso che Enrico Letta possa essere il premier di questo governissimo, dopo che era circolato il nome sin da sabato sera.

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