Sulla carta è un provvedimento utile, oltre che ampiamente atteso, il taglio dello 0,25% sui tassi deciso dalla Banca Centrale Europea giovedì e che già dalle prossime settimane farà sentire il suo peso sull’economia del nostro continente. Resta però da capire quali saranno gli effetti reali in Italia, visto che dipendono quasi esclusivamente dalle banche.
E allora vediamo in concreto su cosa avrà effetto questo taglio. Anzitutto sui mutui, anche se su quelli con interessi variabili è destinato ad incidere decisamente poco visto che questi sono indicizzati sull’Euribor che ormai da mesi è già sotto il tasso di riferimento europeo e soprattutto vicino allo zero. Quindi su un mutuo pari a 100.000 euro può significare al massimo una riduzione di 15 euro nella rata. Invece potrebbe cambiare qualcosa per chi deve ancora accendere un mutuo visto che gli operatori del mercato così dovrebbero proporre finanziamenti a tasso variabile meno costosi. Sempre che le banche non cerchino di fare le furbe alzano lo spread, oggi anche pari al 3% in certi casi.
Cambierà qualcosa in meglio anche per i prestiti, anche se alcuni di questi come quelli ad esempio per generi di consumo (quali automobili, elettrodomestici, mobili, ecc.) sono legati a tassi fissi e che quindi non risentiranno del taglio. Anche in questo caso toccherà alla Banca d’Italia vigilare sul. Fatto che non vengano aumentati i costi del credito come è stato invece costantemente negli ultimi mesi nonostante la riduzione dei costi .
Variazioni, ma in questo caso solo in negativo, per i conti deposito. Infatti nonostante la Bce abbia abbassato il costo del denaro già nei mesi scorsi, sono scesi anche da parte di istituti di credito fisici e online i tassi di interesse che al momento non sono superiori al 4% lordo ogni 12 mesi mentre nello stesso periodo del 2012 erano decisamente superiori.
