Se il governo non riuscirà a prendere gli adeguati provvedimenti, entro la fine dell’anno il più grande incubo degli italiani si concretizzerà: il fuoco incrociato dell’Imu, della Tares e dell’aumento dell’Iva provocherà una spesa di 734 euro a famiglia entro la fine dell’anno. Il calcolo è stato fatto dalla Federconsumatori, evidenziando una situazione gravissima e insostenibile per un Paese in difficoltà economica come il nostro.
La cifra stimata dalla Federconsumatori è il risultato del pagamento della nuova e discussa tassa sui rifiuti, la Tares costerà circa 45 euro a famiglia, sommata all’aumento dell’1% dell’Iva che comporterà una spesa media di 207 euro a famiglia e a cui si aggiungono i 480 euro dell’Imu. Ma tra tutte le imposte quella più pericolosa e gravosa è senza ombra di dubbio l’Iva, il suo aumento è destinato a provocare danni su tutti i settori del mondo lavorativo ed economico, tanto che è già prevista la scomparsa di 26 mila imprese entro la fine del 2013.
Sono stati duri e polemici gli attacchi dei presidenti della Federconsumatori e dell’Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti hanno affermato che “Continuare a insistere, come avviene in questi giorni, che ci sarà un nuovo aumento dell’Iva dal 21 al 22% è francamente da irresponsabili. Non si è capito che il potere di acquisto delle famiglie, ormai ridotto ai minimi storici, sta determinando un mercato in continua contrazione e recessione, con gravi ripercussioni sia sul benessere delle famiglie stesse che sulle imprese.”
L’Iva è il vero fattore destabilizzante, un suo aumento porterebbe effetti in un primo momento imprevedibili, i presidenti delle associazioni hanno infatti ribadito “Quel che è peggio è che ad aumentare non saranno solo i prodotti soggetti all’Iva, peraltro il 70% del totale, ma attraverso costi aggiuntivi a partire da quello fondamentale dei carburanti, incidendo sui costi di trasporto verranno ritoccati i prezzi di tutti i beni trasportati su gomma, in particolare i beni di largo consumo.”