Nervi tesi e toni inusuali quelli che nella giornata di ieri si sono sollevati dal convegno annuale di Santa Margherita, il leader dei Giovani imprenditori, Jacopo Morelli, è stato durissimo nel criticare l’inoperosità del nuovo governo delle larghe intese, ancora troppo titubante di fronte a un Paese che continua a cadere a pezzi. Per l’imprenditoria l’Italia non ha futuro. Occorre cambiare le cose nel tempo più breve possibile, se ciò non avverrà “sarà rivolta.”
Alla luce di una situazione economica che giorno dopo giorno peggiora sempre più, Morelli non ha girato molto intorno alla questione “Senza prospettive per il futuro, l’unica prospettiva diventa la rivolta. Le istituzioni democratiche vengono contestate e possono arrivare alla dissoluzione, quando non riescono a dare risposte concrete ai bisogni economici e sociali.” Il presidente dei Giovani imprenditori ha mostrato di avere il dente avvelenato noi confronti del governo Letta, reo di non avere rispettato le promesse. Soltanto un anno fa infatti proprio dal palco del convegno dei giovani imprenditori, tanto Enrico Letta quanto Angelino Alfano avevano promesso una riforma elettorale in poche settimane, mentre invece “a oggi nessuno ha potuto, o meglio voluto, cambiare legge elettorale. Gli elettori sono stati chiamati di nuovo a ratificare anziché a scegliere.”
Il risultato dell’immobilismo parlamentare è un Paese che va avanti a stenti, il mondo imprenditoriale è in ginocchio con aziende che chiudono a una spaventosa frequenza quotidiana e imprenditori che sempre più disperati imboccano la triste strada del suicidio. Morelli contesta un governo preoccupato in tutt’altre faccende rispetto alle esigenze concrete “L’Imu è un’imposta che pesa su tante famiglie ma mai quanto il livello di tassazione sul lavoro e le imprese!”