La fine della crisi economica è vicina, ma l’Italia è ancora a rischio

Fine della crisi economicaChe la fine della crisi economica sia un evento prossimo e reale sembra ormai certo, da più parti le voci ottimistiche sullo stop della recessione si accavallano e i dati stanno rispettando fin’ora le previsioni. In quasi tutto il mondo, l’autunno vedrà la fine dell’epoca più buia per l’economia mondiale contemporanea. Nonostante le apparenze tuttavia, non bisogna illudersi: la ripresa finanziaria non si tradurrà automaticamente in benessere pubblico e anzi, se non verranno presi gli adeguati provvedimenti le cose potrebbero non cambiare.

Il primo segnale d’allarme viene da coloro i quali definiscono la prossima ripresa “asimetrica”. Questo significa che saranno premiate soltanto alcune imprese, quelle che si sono dedicate all’esportazione e che hanno saputo sfruttare le possibilità dei mercati emergenti, ovvero quelli russi e del Medio Oriente. Si tratta dunque di una ripresa economica selettiva, di cui godranno gli effetti soltanto le aziende che in questi difficili anni sono riuscite a non perdere quote negli Usa.

La notizia peggiore sulla fine della crisi economica, è che questa porterà a una ripresa senza occupazione. Le poche imprese che usciranno vincenti dal periodo nero, sono sopratutto grandi realtà che hanno investito sulla delocalizzazione, ovvero non ci sarà alcuna risposta positiva direttamente sul territorio italiano.

Tuttavia il nostro Paese potrebbe beneficiare degli effetti positivi che derivano da una ripresa solo nominale, la pressione delle grandi società finanziarie sullo Stato si allenterà sensibilmente e ci sarà più libertà di investimento. Da autunno le carte passano completamente nelle mani del Governo, l’effettiva ripresa o un suo fallimento sarà una sua esclusiva responsabilità.

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