Draghi ottimista: fase peggiore della crisi superata

Il Financial stability board, l’organismo creato dal G7 il 2 aprile per fronteggiare la crisi mondiale, guidato dal Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, ha definito le linee guida di intervento per riformare il sistema finanziario.

 

 

In particolare, come ha spiegato a Washington il governatore della Banca d’Italia in occasione del vertice del Fondo monetario internazionale, gli obiettivi prioritari prevedono il «rafforzamento della convergenza sugli standard contabili e il raggiungimento di un unico criterio di standard contabili di alta qualità». Per quanto riguarda gli hedge fund, il Fsb prevede «lo sviluppo e l’attuazione di un approccio coerente nella regolamentazione e alla supervisione». Occorre inoltre, secondo il perimetro di interventi illustrati dal Governatore, definire il perimetro della regolamentazione sui soggetti di importanza sistemica.

La fase peggiore della crisi economica e finanziaria mondiale, intento, sembra passata e si apre l’opportunità unica di intraprendere azioni per rafforzare le istituzioni e il sistema finanziario internazionale. Draghi, parlando in qualità di presidente del Financial Stability Board al Comitato Monetario e Finanziario del Fondo Monetario Internazionale, si è mostrato cautamente ottimista sull’evoluzione dell’economia internazionale, ma anche segnalato l’esigenza di «spezzare il circolo vizioso» tra il sistema finanziario e l’economia reale.

«Nelle ultime settimane – ha detto Draghi – siamo stati testimoni di una modesta ripresa della fiducia del mercato. E sembra che i peggiori scenari riguardanti le prospettive dell’economia globale e il sistema finanziario non sono più così importanti nelle menti degli agenti del mercato. Questo ci offre un’unica finestra di opportunità sia per azioni a breve termine per stabilizzare le istituzioni e per promuovere l’allargamento del credito, sia per attuare misure volte a rafforzare il sistema nel lungo periodo».

Riparare i bilanci delle istituzioni finanziarie «costituisce un elemento-chiave di ciò e le autorità hanno intrapreso una serie di azioni per iniettare capitale nelle banche, garantire le loro passività e ridurre o eliminare le loro esposizioni alle attività di cattiva qualità». Secondo Draghi «l’obiettivo ultimo di tali misure dovrebbe essere quello di creare un ambiente nel quale le banche sono capaci di riparare i propri bilanci attraverso una crescita sostenibile degli utili e reperendo il capitale di cui hanno bisogno dai mercati privati a un costo relativamente basso».

Ma questo significa anche «fornire sufficiente trasparenza sulle esposizioni al rischio per fare sì che il mercato possa distinguere con fiducia le banche forti da quelle deboli e riducendo le incertezze di mercato sul futuro trattamento delle differenti categorie di creditori. I test regolatori sullo stress (delle banche, ndr) sono una parte centrale di tale processo come lo sono gli sforzi sul miglioramento delle informazioni al mercato».

Secondo Draghi, inoltre, durante gli sforzi per far ripartire i mercati del credito «dovremmo essere particolarmente consapevoli del bisogno di conservare un sistema finanziario globale integrato. I flussi finanziari transnazionali sono scesi in modo eclatante sia per i Paesi avanzati che per le economie emergenti ma questo – ha puntualizzato il presidente del Fsb – non dovrebbe essere una preoccupazione nella misura in cui riflette un più ampio processo di riduzione del rischio e della leva debitoria. Ma dovremmo mantenere alta la guardia anche contro quelle azioni che senza necessità rinforzano questa tendenza e capovolgono l’avanzamento a lungo termine nella direzione di un’integrazione finanziaria globale».

Fonte: Ilsole24ore.com

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