E’ ufficiale. Angelino Alfano non è più il delfino del Cavaliere. L’incontro di ieri sera non ha avvicinato i due, in vista del voto di fiducia di oggi che il premier Enrico Letta chiederà alle Camere. Il ministro dell’Interno voterà la fiducia all’esecutivo e le cosiddette “colombe” del PDL sono tutte schierate con lui. I ministri dimissionari, pertanto, dovrebbero rimanere al loro posto. Alfano non ha intenzione di seguire Silvio Berlusconi nella sua scelta di togliere la fiducia al governo, confortato anche dai sondaggi, che assegnerebbero al primo la metà dei voti del PDL-Forza Italia. A nulla sono valsi i tentativi dell’ex premier di tenere unito il partito. Il voto di oggi in Senato sarà l’occasione per verificare chi sta con chi. Secondo lo stesso Alfano, i senatori pronti a seguirlo sarebbero una quarantina, ma da Palazzo Grazioli smentiscono e sostengono che il numero sarebbe di gran lunga più basso.
Di certo, dopo la rottura con Gianfranco Fini nel 2010, quella di oggi è la spaccatura più dura da digerire per il Cavaliere, che aveva intravisto in Alfano un suo uomo di fiducia, ma che ora gli sottrarrebbe grossa parte del partito.
In seguito a quanto accadrà nelle prossime ore, si andrà quasi certamente alla formazione di gruppi separati alla Camera e al Senato. I fedelissimi di Berlusconi dovrebbero rimanere in Forza Italia, mentre quelli che seguiranno Alfano dovrebbero convogliare in un raggruppamento dal nome Nuova Italia, anche se non si esclude che possano continuare ad auto-definirsi PDL. Berlusconi ha ieri sera continuato ad invitare il partito a non votare la fiducia a Letta.