Dopo aver incassato la fiducia, il Governo Letta si prepara a varare la Legge di Stabilità, o meglio la classica Finanziaria. Per i prossimi giorni sono stati programmati i tanto richiesti incontri con le parti sociali, i sindacati potranno incontrare i ministri già lunedì prossimo. Il Governo deve obbligatoriamente realizzare la legge entro il prossimo 15 ottobre ma, a causa delle grandi difficoltà delle ultime settimane, le sorprese saranno davvero poche e difficilmente si avranno immediati effetti positivi. Purtroppo l’Iva resterà ferma al 22%, come ha confermato il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni: “Non c’è nessuna legge da fare. È un decreto di Berlusconi. Non c’è niente da fare.”
Si rimbocca invece le maniche Enrico Letta, che già durante la dichiarazione al Senato di pochi giorni fa aveva fatto la voce grossa. Il premier si è mostrato molto pragmatico “Di cose da fare da domani mattina ce ne sono tante, prima tra tutte la legge di Stabilità, perché il tempo perso in queste settimane pesa: arriviamo con il fiatone alla scadenza del 15 ottobre e il Parlamento dovrà avere un protagonismo maggiore sulla legge di stabilità.”
Farà senza ombra di dubbio parte della nuova Finanziaria la Service Tax, ovvero quell’imposta che di fatto sostituirà l’Imu, inglobando anche la Tares. Proprio sulla tassa frutto del Governo delle larghe intese è rivolta l’attenzione dei contribuenti, dal momento che è alta la paura che si tratti dell’ennesima stangata. Aggravi fiscali a parte, il vero scopo della legge di stabilità dovrebbe essere quello di rilanciare l’economia, motivo per il quale Letta afferma che “il cuore di tutto sarà la riduzione delle tasse sul lavoro e del cuneo fiscale.” Di fatto l’esecutivo sarà messo alla prova nelle prossime settimane, l’attesa è alta mentre l’augurio è quello che finalmente si avvii la ripresa economica.