Che ne pensate di un governo guidato da Matteo Renzi? Come ci dovremmo comportare in quel caso? Sono queste le domande poste da Silvio Berlusconi, leader del centro-destra ai commensali di Palazzo Grazioli, ieri sera, rimasti a tratti sbigottiti dalle parole del Cavaliere. In sostanza, Berlusconi non esclude che il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, possa diventare premier al posto di Enrico Letta, visto che questo governo viene ormai da tutti considerato praticamente morto.
Le bordate del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sono il segnale che Letta non gode più dell’appoggio di alcuna categoria economica e la stessa cosa la dicono gli indici di gradimento, ai minimi storici.
E se anziché andare verso un inutile rimpasto, Renzi decidesse di assumere le redini dell’esecutivo, senza passare per le urne, come già è accaduto nel 1998 a Massimo D’Alema, che prese il posto di Romano Prodi?
Lo scenario non è solo teorico, per cui Berlusconi si prepara: o un appoggio vero e proprio o un atteggiamento da opposizione morbida e costruttiva, che valuti i provvedimenti uno alla volta.
Ma Renzi ribatte all’ex premier, sostenendo di non volere l’appoggio di Forza Italia per governare e che i tempi non li decide il centro-destra. Tattica, perché il sindaco di Firenze sa bene che gran parte del suo partito non gradirebbe anche lo smacco di subire un’alleanza con Berlusconi. E deve anche fare i conti, oltre all’opposizione interna più esplicita, ai movimenti contro di lui da parte dei filo-governativi o “lettiani”. Ma le parole di Berlusconi non saranno state pronunciate a casaccio.