Enrico Letta avrebbe i giorni contati a Palazzo Chigi. Tornando dalla Russia, dovrà fare i conti con il segretario del PD, Matteo Renzi, che ha lanciato un vero ultimatum contro il suo governo: o cambia in 1-2 settimane o il sostegno del PD non potrà più esserci. Tanto che Letta ha cercato di inviare messaggi rassicuranti d Sochi, dove ha partecipato nelle scorse ore all’inaugurazione delle Olimpiadi invernali, sostenendo che incontrerà il capo dello stato e insieme concorderanno una strategia per sbloccare la situazione d’impasse in cui l’esecutivo sembra essersi cacciato da diversi mesi.
Ma a credere in un Letta-bis sono in pochi. Salgono vertiginosamente le quotazioni di Renzi premier, che andrebbe a Palazzo Chigi, senza nemmeno passare per le urne. Una staffetta, insomma, che porterebbe al cambio di governo e che vedrebbe Sel farne parte, mentre ad essere ridimensionato sarebbe il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, sempre che ne vorrà fare parte.
La posizione di Forza Italia e di Silvio Berlusconi sarebbe di opposizione dialogante: niente sostegno a un ipotetico esecutivo Renzi, ma dialogo sulle riforme, in modo da portare avanti il discorso sulla nuova legge elettorale e sulla fine del bicameralismo perfetto.
Ma il PD è diviso. Il segretario si troverebbe contro una fronda interna, che non vedrebbe di buon occhio il suo ingresso a Palazzo Chigi. Al contrario, però, proprio i suoi oppositori interni potrebbero cercare di spingerlo alla staffetta, nel tentativo di “bruciarlo” elettoralmente, come avvenne con Massimo D’Alema nel 1998, quando prese il posto di Romano Prodi.