Fare bene la spesa può comportare un risparmio medio annuo di 1.320 euro. E’ una delle stime fatte degli effetti possibili dell’utilizzo del vademecum per la spesa promosso insieme da Confesercenti, Adoc, Federconsumatori. Risparmio che è ancora più elevato per una coppia con tre figli o più (1.857 euro l’anno), per una coppia di anziani (1.516 euro), per una famiglia che risiede nel sud (1.640 euro).
Marco Venturi, Rosario Trefiletti, Carlo Pileri Presidenti di Confesercenti , Federconsumatori, Adoc, hanno sottolineato il valore di questa iniziativa comune in una fase di crisi molto grave che provoca migliaia di chiusure di imprese, un forte disagio economico per le famiglie ed una evidente contrazione dei consumi. Per Marco Venturi “questa iniziativa può produrre effetti di risparmio notevoli: una media di 110 euro al mese vale a dire più del doppio di quello che può assicurare la social card. Il 2009 resta un anno molto difficile con un calo dei consumi che si colloca fra l’1,5% ed il 2% e sta già provocando un saldo attivo fra aperture e chiusure delle pmi allarmante (nel primo trimestre –20 mila imprese nel commercio e turismo)”.
Venturi ha posto l’accento sulla positività della collaborazione costruttiva fra Associazioni “che operano nella vita economica e sociale anche come segnale della necessità di dare un contributo di coesione sociale nella fase più pesante della recessione.
Il vademecum sulla spesa oltre ad essere un esempio di buona collaborazione ed offrire spunti per risparmiare, indica anche una via utile per sostenere in modo intelligente i consumi”. Per Rosario Trefiletti dopo “la forte contrazione dei consumi nel 2008 l’andamento resta negativo”.
“La contrazione dei consumi non è solo in quantità ma anche in qualità, producendo un peggioramento della qualità della vita delle famiglie e dell’indice di competitività delle nostre imprese”. Ma la contrazione dei consumi per Trefiletti comporta anche una altra conseguenza: “il fenomeno negativo della desertificazione dei centri storici attraverso la chiusura di molti piccoli esercizi”.
“La nostra iniziativa – osserva ancora Trefiletti – può spostarsi anche su altri terreni, anche meno “difensivi” pur se molto importanti, come la richiesta di misure di detassazione per le famiglie a reddito fisso al fine di implementare il loro potere di acquisto ed una azione sui listini dei prezzi che devono essere maggiormente conseguenti e collegati agli andamenti dei costi delle materie prime, commodities ed energia”.
Per Carlo Pileri con questa iniziativa “si possono recuperare buona parte di quei 1.500 euro a famiglia che invece non sono rientrati nei bilanci familiari come dovevano dopo il forte e prolungato calo dei prezzi dei prodotti petroliferi.
C’è in questa iniziativa comune un valore importante quale quello di impegnarsi in una azione di informazione e sostegno alle famiglie indicando i pregi di una alimentazione che tenga conto della stagionalità e della qualità dei prodotti nostrani. Ma questo vademecum può anche essere uno strumento utile a contenere i molti sprechi nei consumi alimentari che sussistono anche in questo periodo e che possono essere calcolati in 5-600 euro a famiglia. Sprechi di ogni tipo compresi quelli derivanti dal non consumo totale di confezioni troppo grandi o di prodotti in scadenza.
Ma si può guardare anche oltre questa iniziativa per trovare nuovi terreni di lavoro comune ad esempio su tematiche come quella che riguarda i buoni-pasto”.
http://www.confesercenti.it/documenti/allegati/2008ecovade.pdf
http://www.confesercenti.it/documenti/allegati/2009vadem.pdf
http://www.confesercenti.it/documenti/allegati/2009consigli.pdf
Fonte: Confesercenti.it