Benzina e Diesel: aumentano i prezzi

Come sfortunatamente, sappiamo tutti, negli ultimi giorni le quotazioni del petrolio sono tornate a flirtare sul livello dei $ 60 al barile a causa di parecchi fattori, tra cui quello riguardante la possibile ripresa dell’ economia su scala internazione nel breve termine; di conseguenza, come era prevedile, la prima cosa che potrebbe aumentare nei prossimi mesi,  è  proprio la domanda di energia, innescando puntuali,  i rincari di benzina e diesel alla pompa,  a carico dei poveri automobilisti.

La  Federconsumatori, a tal proposito, è tornata a rilevare la rapidità con cui i prezzi alla pompa si sono adeguati al rincaro del petrolio, cosa che invece accade con lentezza quando il petrolio scende ed i prezzi praticati agli automobilisti dovrebbero essere ritoccati verso il basso.
 Ma chi ci guadagna da un tale aumento, considerando che non è assolutamente il consumatore ad ottenere alcun vantaggio? Di certo il Governo che, tra l’altro, è azionista del colosso Eni; ma le cose potrebbero cambiare se, al posto di un mercato dove, secondo la Federconsumatori, la concorrenza praticamente non esiste, venisse realmente aperta la possibilità  di distribuzione del carburante ai centri commerciali in linea con quanto già  avviene da tempo  nel Vecchio Continente.

Continua ancora in merito a questo ad affermare l’ Associazione, che “Se si raggiungesse l’obiettivo, da un lato, di evitare speculazioni attraverso la doppia velocità e, dall’altro, l’aumento delle pompe bianche attraverso la liberalizzazione, si potrebbero risparmiare 15 centesimi al litro sulla benzina, pari ad un risparmio annuo di 180 euro per ciascun automobilista”.
Non è tra l’altro un buon momento per sopportare l’ aumento  dei carburanti per due ragioni anche molto semplici: le famiglie infatti,  hanno già problemi a far quadrare i conti con mutui ed affitti, e di certo il caro – pieno non ci voleva; ma un altro pericolo reale è quello che i rincari dei carburanti, trasferendosi sui costi di trasporto, contribuiscano ad innescare notevoli aumenti, anche sui prodotti di prima necessità la cui tendenza ascendente dei prezzi è, e rimane, doppia rispetto all’attuale livello di inflazione rilevato dall’ISTAT.

Fonte: Prestitoblog.it

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