Coltivare alghe per assorbire CO2 potrebbe essere fatto usando fotbioreattori prefabbricati e integrati nelle superfici urbane esistenti, come le facciate dei condomini. Oltre a sequestrare CO2, i fotobioreattori funzionerebbero anche come strato isolante, aumentando l’efficienza energetica dell’edificio.
Le alghe possono crescere in acqua salta, parzialmente inquinata o piovana, riducendo la necessità di utilizzare acqua potabile (che da noi viene pure trattata per impedire la presenza di alghe e batteri).
Bruciando le alghe si possono ottenere 18,5 MJ/kg (dal carbone se ne estraggono 24). Le ceneri possono essere usate come fertilizzante agricolo ed il bio-char, ottenuto dalla pirolisi di materia vegetale, trattiene la CO2 nel suolo.
L’idea di includere i bioreattori nelle facciate dei palazzi, o di rendere economico aggiungerli a delle facciate esistenti, è contemplata nel rapporto sulla geoingegneria di cui parlavamo ieri a proposito del sequestro di CO2 con alberi artificiali.
Fonte: Ecowiki.it