Previsioni ottime per un paese che ha fatto della sostenibilità la strategia chiave della sua politica energetica. Primo tra i paesi europei che utilizzano etanolo e biometano, la Svezia, secondo quanto riportato dalla Swedish Energy Agency, potrà presto contare su una produzione energetica da biocombustibili superiore a quella da fonte idroelettrica e nucleare sommate insieme.
Un sorpasso unico ma non inaspettato per Gustav Melin, CEO della Svebio, l’Associazione svedese delle bioenergie; da quando, infatti, il governo di Stoccolma ha iniziato a sostenere la produzione di bioenergie per ridurre la propria dipendenza dal petrolio, la relativa produzione energetica è cresciuta in media di 3,3 TWh l’anno, equivalente ad una diminuzione di 6.400 m3 di combustibile fossile a settimana.
Tale incremento è una delle ragioni, secondo l’organizzazione, grazie alla quale la Svezia è stata in grado di ridurre le emissioni di gas serra del 9% rispetto ai livelli del 1990. Le statistiche previsionali pubblicate dall’Agenzia nazionale riportano che in quest’anno, per la prima volta, dalle bioenergie si otterranno 125 TWh contro i 124 TWh prodotti congiuntamente da nucleare e idroelettrico.
Per Melin ciò costituisce “una delle più importanti ragioni di sviluppo sostenibile del sistema energetico svedese”. “E possiamo continuare a crescere allo stesso ritmo nei prossimi anni” afferma, spiegando come i biocarburanti rappresentino attualmente il 28% del consumo energetico nel Paese.
Fonte: Rinnovabili.it