Mercato immobiliare: 2009 incerto

Per il terzo semestre consecutivo calano i prezzi delle case, assieme a quelli di negozi e uffici. Per il segmento residenziale la flessione dei valori si è riscontrata già dal II semestre 2008, mentre i segmenti degli immobili per le attività economiche hanno presentato riduzioni solo a partire dal 2009. Tuttavia occorre sottolineare che il calo dell’ultimo semestre è inferiore a quello del semestre precedente e in ogni caso la diminuzione totale è nettamente inferiore a quella sin qui verificatasi in altri paesi.

In realtà il mercato immobiliare italiano ha finora tenuto, come ha sempre fatto nella sua storia, perché le famiglie e le imprese sono meno indebitate che altrove. L’aggiustamento, allora, diversamente da come è successo in altri paesi come UK, USA o Spagna, si è scaricato prevalentemente sulle quantità. Infatti le compravendite calano ben più significativamente rispetto ai prezzi, anche se pure per queste, salvo limitate eccezioni negli immobili d’impresa, vale che l’ultimo trimestre è stato meno negativo di quelli precedenti.

Scendendo a livello territoriale, sta perdurando una dinamica meno performante in provincia rispetto alle città capoluogo, oltre che di queste ultime rispetto alle grandi aree metropolitane. Continua inoltre il peggiore andamento dei mercati del Nord rispetto a quelli del Centro e Sud Italia. Il terzo trimestre dell’anno si chiude pertanto con un ulteriore calo delle compravendite di abitazioni, più marcato a Firenze, Milano e Torino.

I minori volumi, in termini di case, a consuntivo del 2009 significheranno meno di 600 mila compravendite, un dato che, rispetto al picco di 845 mila compravendite raggiunto nel 2006, significa una perdita di circa 250 mila abitazioni ovvero approssimativamente il 30% del mercato. Per quanto riguarda gli immobili per le attività economiche, il picco è stato toccato nel 2002 con poco più di 100 mila compravendite, mentre oggi si è scesi nell’ordine delle 60 mila.

Fonte: Attico.it

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