In Argentina la situazione economica è veramente tesa: Cristina Kirchner, presidente del paese sudamericana, ha infatti obbligato alle dimissioni il governatore della Banca centrale, Martin Redrado, perché stentava a dare allo Stato 6,5 miliardi di dollari, che servono come riserve per pagare il debito del paese nel corso di quest’anno.
Il governatore ha però risposte picche, anche perché la sua nomina avviene ad opera del Senato e non del presidente della Repubblica, quindi è legittimato a continuare il suo mandato fino alla scadenza, prevista per il prossimo settembre.
Tutto è cominciato lo scorso 22 dicembre, quando il presidente ha chiesto i soldi necessari per pagare il debito pubblico, ma, secondo la stampa argentina, Redrado non ha fatto tutto il possibile per agevolare l’operazione.
I fondi della Banca Centrale sono stimati in 48 miliardi di dollari.
Una situazione ai limiti del paradosso, visto che intanto la presidentessa della repubblica Cristina Kirchner ha provveduto a nominare un altro governatore della Banca centrale, ovvero Mario Blejer: l’Argentina si conferma paese in cui è molto difficile trovare degli accordi che soddisfino tutti e questo caso ne è un’ulteriore prova.