Buone notizie per il mercato elettrico che registra nelle ultime settimane una sorta di inversione di rotta capace di sovvertire, anche se in piccola parte, la tendenza riscontrata negli ultimi mesi. Un modesto +1,4% che però lascia ben sperare per le sorti del settore energetico, che può finalmente parlare di piccoli segnali positivi in grado di porre fine ad una sequenza di “14 meno”, impartiti sul volume di energia elettrica scambiata nel Sistema Italiano.
A renderlo noto, il Gestore dei mercati energetici, che ha messo in luce quanto e come siano aumentati gli acquisti nazionali, registrando incrementi pari al +4,6% relativi alle vendite delle varie e molteplici unità di produzione, dislocate sull’intero territorio nazionale.
A dettare tale incremento, pare siano stati i cali pari al -14,2%, registrati nel settore dell’importazione.
Rispetto allo scorso gennaio, la crescita degli scambi Otc, ha determinato sensibili e significativi aumenti pari al +16,1%.
Discorso diverso per quanto concerne il costo relativo all’ acquisto dell’energia elettrica nella borsa italiana, il cosiddetto PUN, perpetua la propria parabola discendente portando alla registrazione di un tendenziale calo di circa il 24%.
A quanto pare, il PUN, con 84,82 euro/MWh , ha toccato nelle ore di punta, soglie di minimi storici mai verificatesi in tutto il mese di gennaio, in quanto pare non essere mai sceso al di sotto della soglia di 100 euro/Mwh.
